Ritrovare oggetti smarriti mediante l’ipnosi

La distrazione nulla può contro il potere dell’essere umano. Seppur a qualcuno capitasse di cadere nella sua trappola, ecco pronta la maestria di un supereroe, intento a riportargli concentrazione e lucidità. Soccombendo a momenti di disattenzione, molto spesso si finisce col dimenticare determinate azioni da compiere oppure dove vengono custoditi alcuni oggetti. Ma non è tutto! In questi frangenti ci si ritrova addirittura a fare i conti con una scarsa memoria, per nulla indicata quando incombono scadenze importanti, quali possono essere esami da sostenere, in caso di studenti. Di conseguenza un sostegno dall’esterno è quanto mai necessario, quindi riallacciandoci alla definizione di un “supereroe” perché avrà il vitale compito di trovare un’efficace soluzione, è consigliabile rivolgersi ad ipnologo, in quanto riuscirà a guidare la persona all’interno di se stessa per chiedere direttamente al proprio “Io” dove ha posizionato quel qualcosa o che doveva fare di tanto necessario che però non ricorda. Tramite quale processo può avverarsi, ce lo dice il dottor Vincenzo D’Amato, psicologo ipnotista: «La forza dell’ipnosi è appunto quella di andare a pescare in un campo, ovvero in un archivio in cui c’è tutto e dove non vi è accesso alla mente razionale. Per esempio ho perso le chiavi? Non ricordo dove le ho messe? Questo accade perché la nostra memoria razionale memorizza soltanto alcuni frame; come abbiamo già detto altre volte va a recuperare solo quello che ritiene interessante.  Se quanto è stato smarrito ha importanza tale da metterci un impegno particolare, si può intervenire con l’ipnosi perché attraverso di essa ricomponiamo tutto quello che è successo in un tempo illimitato e si va a cercare l’oggetto in questione. Basta dire all’inconscio di voler andare all’attimo in cui si è consumato il fatto che lui automaticamente mi ci porta, fa ricostruire per intero la scena e lo fa con i cinque sensi». Fermo restando che chi conosce la tecnica dell’autoipnosi sa risolvere anche da solo, è meglio affidarsi ad un professionista per lasciarsi indurre in una trance ipnotica finalizzata a raggiungere una regressione importante affinché si riviva l’episodio nei minimi dettagli, semmai recuperare un odore particolare o un piccolissimo rumore in modo da associare quel preciso evento al gesto compiuto nel frattempo.  Solitamente può bastare una sola seduta di ipnosi per ritrovare un oggetto smarrito, a patto che l’individuo sia facilmente inducibile alla regressione e che abbia la capacità di andare a visualizzare, oltre che di verbalizzare. Confidando dunque nello straordinario potere del nostro inconscio, gli si può chiedere supporto in qualsiasi momento. A chi, infatti, non è mai accaduto di non rammentare più per quale ragione si era andati in una stanza della propria casa per compiere un’azione o prendere qualcosa? Bene ripercorrendo la scena al contrario, quindi tornando al punto di partenza, torna alla mente tutto quanto, ricostruendo ciò che stava generando quel pensiero. Vien da chiedersi, però, perché possiamo dimenticare dove posizioniamo certi oggetti?

«Il motivo è semplice – continua il dottor D’Amato – il nostro cervello fa l’azione selettiva per cui se in un determinato momento si sta pensando a più cose, alcuni gesti si compiono inconsapevolmente, quindi la mente razionale sta memorizzando una cosa per volta, a differenza invece dell’inconscio che come detto registra tutto».  Dallo psicologo apprendiamo inoltre che con l’ipnosi abbiamo facoltà di aumentare le memoria, difatti è una questione di allenamento: una preparazione del cervello a visualizzare l’immagine. Pensiamo ad uno studente: basta che si veda mentre legge, apprende, ricorda e seleziona, archiviando detta visualizzazione potrà spostarla nella realtà giacché l’inconscio lo dà per scontato. Metodologia da praticare sia con l’ipnosi che con l’autoipnosi.