Daniela Martani in abito ‘testa di mucca’ stile Schiaparelli per promuovere look senza pelle alla settimana della moda di Milano

 Dopo la risonanza alla Paris Couture Week, provocata dai modelli tridimensionali di testa di animale di Schiaparelli, indossati da Naomi Campbell e altre modelle, Daniela Martani sfilerà per la PETA lungo la “passerella” di Piazza del Duomo alla vigilia della Settimana della Moda di Milano, indossando un abito  impreziosito da una finta testa di mucca, in omaggio allo stile del designer, ma con un tocco vegano. L’azione mira a ispirare gli amanti della moda ad abbandonare la pelle animale, per la quale ogni anno vengono uccisi più di 1 miliardo di animali, mucche comprese, a favore di materiali a base vegetale come la pelle ricavata dall’ananas. 

Le “teste di animali” di Schiaparelli hanno scatenato un dibattito più che necessario sugli orrori della caccia al trofeo, e ora la rivisitazione di PETA invita a un dialogo simile sulla crudeltà insita nell’industria della pelle”, afferma Mimi Bekhechi, vicepresidente di PETA per Regno Unito, Europa e Australia. “Non ci sono scuse per uccidere gli animali per la moda, soprattutto con l’abbondanza odierna di splendidi materiali vegani ecologici”.

L’agricoltura animale (che include l’industria della pelle) è responsabile di quasi un quinto delle emissioni di gas serra di origine umana. Con il mercato globale della pelle vegana stimato di crescere fino a superare i 39 miliardi di euro entro il 2025, ora ci sono opzioni di pelle senza animali prodotte in modo più sostenibile che mai, compresi i tessuti naturali realizzati con foglie di ananas, mele e funghi.