Il 25 ottobre a Napoli sciopero degli addetti ai Call Center di Inps e Agenzia delle Entrate

A Napoli il 25 ottobre, in una giornata di scioperi generali su diverse categorie lavorative, si aggiunge lo sciopero degli addetti ai Call Center di INPS e Agenzia delle entrate.

A partire dalle 9 da via De Gasperi si riuniranno dipendenti delle due categorie per una manifestazione che terminerà a Santa Lucia davanti agli uffici della Giunta Regionale della Campania.

In Italia Sono circa 3 mila i lavoratori impegnati sul territorio nazionale, addetti al call center INPS e AGENZIA DELLE ENTRATE. Ad, oggi, il loro futuro è incerto. I lavoratori, infatti, si trovano in una condizione di forte disagio, dopo che l’azienda RTI COMDATA GROUP si è accaparrata la commessa INPS/AGENZIA DELLE ENTRATE il 13/03/2019 a discapito delle aziende che operavano sulla stessa commessa che si sono ritrovate a cederla, tra cui COVISIAN SPA e ALMAVIVA CONTACT. A fronte di questa situazione, gli operatori impegnati su call center INPS hanno potuto fare affidamento sulla “clausola sociale” introdotta il 28 gennaio 2016, la quale dovrebbe tutelare gli operatori call center, garantendo continuità sulla stessa commessa anche in caso di cambio azienda, a patto che abbiano 6 mesi di continuità lavorativa sulla commessa in questione. In questo caso specifico, RTI COMDATA GROUP, deve, facendo fede a questa clausola, assorbire tutti i lavoratori presenti sulla commessa INPS/AGENZIA DELLE ENTRATE, negli ultimi 6 mesi. Dal canto suo, INPS/AGENZIA DELLE ENTRATE, ha indicato come lasso di tempo 2 Febbraio 2019 – 2 Agosto 2019. Questa “clausola sociale”, in verità, non è mai stata definita in modo approfondito e tutte le volte in cui, aziende e sindacati avrebbero dovuto elaborarla, il tavolo tra le parti è saltato e ad oggi, alla vigilia dell’inizio per RTI COMDATA GROUP di questa nuova attività, sarebbero molti i lavoratori a rischio.

Tra le cause fondamentali, ci sarebbero, a detta della RTI COMDATA GROUP, un esubero di unità. Circa 350 i lavoratori, secondo cui, rischierebbero il posto e per gli altri, non si sarebbe ancora capito il criterio di assorbimento da parte dell’azienda. Secondo ALMAVIVA CONTACT, fu proprio l’ente INPS  a richiedere un maggior numero di operatori da assumere per lo smaltimento dell’intenso traffico telefonico verso il contact center previdenziale. In COVISIAN, invece, tantissimi operatori negli ultimi mesi, dopo anche oltre 10 anni di continuità su commessa INPS, sono stati spostati su altre commesse che l’azienda gestisce per esigenze interne. Sarebbero proprio loro quelli che rischiano di più. Ad oggi, infatti, se un operatore ha lavorato su commessa INPS anche per oltre 10 anni qualche due mesi fa è stato spostato su altra commessa, questo avrebbe perso la continuità e la RTI COMDATA GROUP non lo assumerebbe. Intanto, da COVISIAN, ALMAVIVA e le altre aziende operanti su commessa INPS sono state avviate le procedure di licenziamento senza che i lavoratori abbiano garanzie su quale sarà il loro futuro lavorativo, anche perché la RTI COMDATA GROUP nei vari incontri che ci sono stati tra sindacati, azienda e lavoratori ha assunto una posizione: assorbimento “unilaterale” dove è lei che “detta legge” su quali sono i principi di assorbimento che si andranno ad attuare.

INPS continua ad affermare di mantenere il 2 febbraio 2019 / 2 agosto 2019, come lasso di tempo che delinea il diritto soggettivo alla clausola sociale ma, allo stesso tempo, ha auspicato che tutti i lavoratori, che hanno accumulato i sei mesi da oggi siano comunque assorbiti, un’ambiguità, questa ancora più inaccettabile sapendo che le aziende uscenti hanno aperto le procedure di licenziamento per i lavoratori che loro dichiarano oggi essere impiegati sulla commessa INPS creando un precedente pericoloso è sbagliato. Fatto sta che a meno di un mese all’effettivo passaggio, i lavoratori impegnati sulla commessa INPS, anche da più 10 anni, non hanno ancora ben chiare le idee di quella che sarà la loro sorte lavorativa futura. A rendere ancor più tragica la situazione, che copre il Contact Center Inps, è il discorso dell’internalizzazione, infatti il senatore Gianmauro dell’Olio enunciava la volontà che, al fine mandato di RTI COMDATA GROUP,  INPS avrebbe provveduto ad internalizzare il call center, ma nelle ancora ultime dichiarazioni, o meglio, nello specifico, ad una domanda che gli veniva posto sui Social cioè la seguente:

《Senatore Lei parla di internalizzazione dell’attività…… è sottintesa anche quella delle persone che vi lavorano? il costo zero è dovuto al fatto che i costi del Lavoro interno si compensano con l’abbattimento dei costi dell’ appalto a terzi?》

il Senatore ha risposto:

《Direi di sì per entrambe le domande: non sono in grado di dire con certezza che le persone che verranno internalizzate saranno le stesse che ora operano nei call center, ma presumo che ti ha assunto nel tempo conoscenza e competenza dell’attività avrà maggior facilità nel superare le prove di ammissione che – verosimilmente e, aggiungo io, correttamente verranno poste in essere.》

Si evince che allo scadere del mandato a RTI COMDATA GROUP  per la gestione del Contact Center il personale attualmente addetto al call center Inps/Agenzia delle Entrate si ritroverebbe nuovamente a dover combattere tra “mettersi in prova per mantenere semplicemente un lavoro che ormai fa da anni“

A seguito di tutto ciò, i sindacati del settore si sono impegnati nell’ organizzare una serie di scioperi che hanno inizio nella giornata di venerdì 25 ottobre 2019 al fine di poter raggiungere come obiettivo dei parametri di assorbimento accettabili atti a garantire il futuro dei lavoratori del call center Inps/Agenzia delle Entrate.