L’ipnosi e i bambini

Da qualche settimana il dottor Vincenzo D’Amato, psicologo ipnotista, ha intensificato la divulgazione della materia strettamente legata alla quotidianità dei bambini. Periodicamente sta trattando argomenti da cui genitori o comunque adulti che hanno a che fare con bimbi, possono tranquillamente attingere al fine di porre in essere atteggiamenti giusti nella gestione dei piccoli. Qualcuno ha finanche ipotizzato una sinergia con le tecniche ipnotiche affinché l’educazione sia operata in maniera persuasiva. Su questo punto, il dottor D’Amato si trova in disaccordo in quanto riconosce nell’ipnosi un sostegno valido a migliorare determinati aspetti oppure per risolvere una problematica, ma non lo strumento educativo a tutti gli effetti. Conta, invece tanto, il modo di porsi dei genitori, cioè bisogna seguire uno stile educativo che induca anziché imporre: «Si deve lavorare con il linguaggio positivo; mai parlare al bambino attraverso un linguaggio negativo. Mi spiego: se gli diciamo di non fare una cosa specifica, lo induciamo proprio a realizzare quell’azione sbagliata», conferma l’ipnotista, perché sostanzialmente il cervello il “non” fatica a recepirlo, quindi è come se ricevesse il comando al contrario e allora per essere più chiaro possibile, il dottor D’Amato ci consiglia il metodo corretto e lo fa servendosi di un esempio: «Al posto di affermare “non toccare quell’oggetto”, meglio pronunciare “allontanati da quell’oggetto”. Inoltre per far comprendere la pericolosità di un qualcosa, tipo il contatto col fuoco, è inutile indicargli di non metterci la mano dentro, perché non farai altro che indurre la sua curiosità a toccarlo; è bene prendergli la manina e piano piano avvicinarla a distanza di sicurezza dove gli fai percepire che è caldo, quindi che è pericoloso. Solo così avrai raggiunto esattamente lo scopo educativo sotto forma di induzione». Inequivocabile, dunque, come l’ipnosi non c’entri nulla con l’educazione infantile, però può tornare più che mai utile in alcuni momenti particolari della vita di un bambino. Magari si renderà necessaria a far superare delle paure, ad essere meno stressato, nell’ipotesi che sia nervoso. Con l’ipnosi si scende in campo pure per intervenire nei casi di anoressia, pertanto dinanzi a soggetti che in tenera età presentino tali sintomi si procede con una trance, aiutandoli a venirne fuori; soluzione ottima in quanto le tecniche ipnotiche sono il mezzo, non il fine. Sono il mezzo per arrivare all’inconscio, ove stazionano tutte le nostre azioni e da dove esse partono, per cui qualora dovessero essere errate, in conseguenza a traumi pregressi, è possibile mettere in pratica una risoluzione. Le problematiche inconsce purtroppo mandano segnali sbagliati, ecco che con la guida di un ipnotista specializzato, quale è Vincenzo D’Amato si avrà la capacità di modificarli, eliminando definitivamente il problema. L’ipnosi rafforza addirittura l’apprendimento, se volete sapere in che maniera continuate a leggerci, infatti prossimamente col dottore parleremo proprio di questo.