Polemica alle Olimpiadi 2024: Imane Khelif si batterà con l’azzurra Angela Carini

Agli ottavi di finale di boxe femminile delle Olimpiadi di Parigi 2024 Angela Carini salirà il primo agosto sul ring per combattere contro Imane Khelif nei pesi welter. L’algerina ha superato i test d’idoneità di genere, il cosiddetto test di verifica del sesso. La scelta sta già facendo discutere.

La questione delle competizioni sportive tra atleti transgender e atleti cisgender è complessa e suscita dibattiti intensi. Ci sono diversi aspetti da considerare:

1. Equità Sportiva

  • Vantaggi Fisici: Alcuni sostengono che gli atleti transgender MtF (Male to Female) potrebbero avere vantaggi fisici rispetto alle donne cisgender a causa delle differenze nella struttura muscolare, densità ossea, e altre caratteristiche fisiche che potrebbero persistere anche dopo la transizione.
  • Regolamenti: Le organizzazioni sportive, come il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), hanno regolamenti specifici per gli atleti transgender, spesso richiedendo che gli atleti transgender MtF abbassino i livelli di testosterone a un certo limite per un periodo di tempo specifico prima di competere.

2. Inclusività

  • Diritti Umani: Escludere gli atleti transgender potrebbe essere considerato discriminatorio e violare i loro diritti umani. L’inclusione è vista come un passo importante verso l’uguaglianza e il rispetto per tutte le identità di genere.
  • Benessere Psicologico: Permettere agli atleti transgender di competere nella categoria con cui si identificano può avere un impatto positivo sul loro benessere psicologico e sociale.

3. Sfide Pratiche

  • Monitoraggio e Regolamentazione: Implementare e monitorare le regole relative ai livelli di testosterone e altri criteri può essere complicato e controverso.
  • Percezione Pubblica: La percezione e l’accettazione pubblica di atleti transgender nelle competizioni sportive può variare ampiamente, influenzando la coesione e l’armonia all’interno degli sport.

4. Esempi di Politiche Attuali

  • CIO: Il Comitato Olimpico Internazionale permette agli atleti transgender MtF di competere nella categoria femminile purché i loro livelli di testosterone siano inferiori a 10 nmol/L per almeno 12 mesi prima della competizione.
  • NCAA: La National Collegiate Athletic Association negli Stati Uniti ha politiche simili, ma con variazioni nei dettagli specifici.

5. Proposte Alternative

  • Categorie Aperte: Alcuni propongono l’introduzione di categorie “aperte” o “non binarie” nelle competizioni sportive per includere tutti gli atleti senza distinzione di genere.
  • Suddivisioni Basate su Parametri Fisici: Altri suggeriscono di suddividere gli atleti in categorie basate su parametri fisici come il peso o la forza piuttosto che il genere.

Conclusione

Non esiste una risposta semplice alla domanda se sia giusto o meno permettere una sfida sportiva tra atleti transgender e donne cisgender. La giustizia sportiva e l’inclusività devono essere bilanciate attentamente, considerando sia i diritti degli atleti transgender che l’equità competitiva per tutte le partecipanti. Le politiche dovrebbero essere basate su ricerche scientifiche solide e discussioni inclusive tra tutte le parti interessate.