Voglio piangere, collega, pregare per la tua anima da quaggiù

Eh sì. Inizialmente pensavo di averlo conosciuto solo di vista, ma era ben di più. Agli eventi a cui partecipavo, era presente spesso nelle file di Julie, per riprendere con la sua telecamera le interviste delle colleghe giornaliste che con me facevano la coda per far rilasciare dichiarazioni ai personaggi protagonisti degli eventi.

Sto parlando di Giovanni Battiloro, 29 anni, scomparso drammaticamente per una fatalità, trovarsi sul ponte Morandi di Genova al momento del crollo. Il ponte è crollato con grande probabilità per la noncuranza dell’uomo, ma trovarsi in terra non propria in quella precisa circostanza è una tragica sorte che non può che lasciarmi straziato orribilmente. Eh sì, perché era un uomo, giovane peraltro, un compaesano e un collega videomaker.

Un mese fa ho vissuto un dramma personale, un incidente che a 50 anni mi ha fatto capire quanto siamo fragili. Sono ora in convalescenza forzata, che mi ha fermato per un po’ e chissà per quanto tempo mi porterà ad agire con lentezza e con la dovuta cautela. Ma a tanti amici che mi vogliono bene si sono aggiunti anche esseri viventi di specie non nota (perché uomini non li puoi chiamare e bestie è offensivo per gli animali che sono mille volte meglio di noi) che hanno pensato di divertirsi perché vivono col principio del “mors tua vita mea”, augurando pure la morte. “Si è spenta l’esistenza di…” senza fare nome e cognome ma riferito ovviamente al sottoscritto con allegate frasi del tipo “speriamo così ho finito di sperpetià“. Ho tradotto solo a metà un becero napoletano, degno di chi lo ha scritto. Non saprei trovare il termine più giusto per definire chi vuole il male di una persona (anche tuo nemico, ma senza arrivare a farsi coscienza del “perché” lo è diventato) al punto da dire queste cose e soprattutto non saprei definire chi è andato a riferirgli dell’avvenuto. Ma tralasciamo: persone poco degne di chiamarsi tali, di dirsi professionisti e colleghi, probabilmente frustrate per mancanze individuali e infelici verso gli altri e loro stessi.

Nel dramma tutti dobbiamo stare vicino a chi pur non essendo amico è un collega, è una persona con cui condividi professione e non solo, l’aria con cui vivi giorno per giorno su questa terra, in una natura che ci comanda e che, per volontà fatale o per errore umano, regola uno a uno tutti i momenti della nostra esistenza.

E quindi, riposa in pace Giovanni, come riposino in pace tutte le vittime di questo e altri terribili drammi. Dio li abbia in gloria e li benedica, e ci benedica tutti.