Teatro Cilea: apertura nel segno della cultura. Da domani “Fellini,la dolce vita di Federico”

Al via la stagione teatrale del Teatro Cilea. La storica sala del Vomero riapre le porte al suo amato e affezionato pubblico nel segno della cultura, con la danza. In scena nei giorni 16-17e 18 settembre, alle ore 21, ci sarà l’opera “Fellini, la dolce vita di Federico” a cura del Balletto di Siena.

In occasione dei quarant’anni dalla morte di Nino Rota e degli imminenti cento anni dalla nascita di Federico Fellini, il Balletto di Siena vuole celebrare il genio di queste due figure chiave del cinema e della cultura italiana. Al centro la figura di Federico Fellini, narrata sulle musiche dei compositori che maggiormente hanno musicato i suoi maggiori titoli, Nicola Piovani e, ovviamente, Nino Rota. Filo conduttore del balletto saranno i personaggi principali dell’intramontabile La Strada del 1954, nei quali la stessa Giulietta Masina, moglie e musa del regista riminese, affermò di rivedere Fellini: Gelsomina, la sua giovinezza; il Matto e l’imperterrita volontà di intrattenere e divertire, infine Zampanò, versione cinematografica e saturata di un Federico ormai adulto. Il primo atto si apre sulla vita reale di Fellini, artista disincantato, osservatore delle particolarità di un genere umano reale, non idealizzato. Oniricamente ci ritroviamo nella “galleria”delle figure che compariranno nei suoi film, ognuno con le proprie caratteristiche, quasi grottesche. Gelsomina, piccola e fragile, appare perfino intimorita da un Federico che invece prova profonda corrispondenza verso di lei. Con Gelsomina il regista rivive le emozioni della giovinezza e dell’adolescenza rappresentata nei ragazzini innamorati di “Amarcord”. È poi il turno del Matto, sfrontato e buffo, equilibrista tra l’intrattenimento e il divertimento, il quale porterà il viaggio onirico di Federico a virare verso toni ironici e allegri. Chiude l’atto l’immagine romana de “La dolce vita”, dai toni un pò glamour un po’ amari di Sylvia e Marcello. Nel II atto il viaggio ci porta  alla rappresentazione, enfatizzata, di Zampanò, quasi protettore della dolce Gelsomina: forte, rude, dagli atteggiamenti confusi. “…forse ti vuole bene!” recita il Matto a Gelsomina, con toni fiduciosi e vagamente romantici. Inizia così la chiusura di quest’opera, del confronto di Federico, ormai anziano, con le tre proiezioni del suo essere, caricaturali quanto i personaggi delle sue pellicole neorealiste. Ultimo resterà Zampanò, immagine del Fellini adulto, caricatura di sè stesso allo specchio.

Regia e Coreografia :Marco Batti

Musica :Nino Rota , Nicola Piovani, Max Richter

Light Design: Claudia Tabbì

Costumi: Atelier Retrò

A breve il teatro comunicherà le date di recupero degli spettacoli della stagione 2020.

Info e biglietti:

https://azzurroservice.vivaticket.it/it/event/fellini-la-dolce-vita-di-federico/163197?idt=2764