Anteprima nazionale del cortometraggio 18 MARZO al 41esimo Bergamo Film Meeting.

Ad un anno di distanza dalle riprese, il cortometraggio 18 MARZO, scritto e diretto da Beppe Manzi e prodotto  da Erika Ponti per la casa di produzione Oki Doki Film, viene proiettato in anteprima nazionale durante la  serata conclusiva della 41esima edizione del festival internazionale Bergamo Film Meeting.  

Il film, che prende il titolo dagli eventi drammatici avvenuti la sera del 18 marzo 2020 a Bergamo, in piena  pandemia, verrà infatti presentato proprio sabato 18 marzo, in occasione della Giornata nazionale in memoria  delle vittime dell’epidemia di Coronavirus. Un evento quindi che vuole anche essere un atto di amore e di  riconoscenza alla città di Bergamo, ai suoi cittadini e alla loro resilienza.  

18 MARZO è una storia d’amore, ispirata alla vera storia di Emanuele e Alessandra (nomi di fantasia, la cui  vicenda è tratta da un articolo di Greta Sclaunich nella rubrica La27ora del Corriere della Sera), incontratisi di  sfuggita alla vigilia dell’isolamento, la cui relazione cresce e si sviluppa lentamente attraverso gli schermi di  cellulari e computer lungo il primo lockdown del 2020, e poi trasferita al cinema nel contesto assurdo e  imprevisto che ha vissuto la città orobica. È un omaggio alle storie, piccole e grandi, ascoltate nei mesi del  primo lockdown, un inno alla voglia di riscatto e alla ricerca della speranza, la volontà di fissare un momento  storico, ma soprattutto un’immagine che rimarrà per sempre scolpita negli occhi e nella memoria di tutti: è  quella del passaggio dei carri militari dell’Esercito che proprio quella sera hanno attraversato la città, per  trasportare i feretri dal cimitero bergamasco verso altre destinazioni. Un fotogramma impresso appunto nella  memoria collettiva che rivive alla luce del cinema, strumento al contempo in grado di imprimere e far rivivere  quell’evento, ma anche catartico e contemplativo.  

Il cortometraggio del resto non è un film che racconta la pandemia, bensì è una storia universale e condivisa  che usa il passato per guardare al futuro, che mette in scena il desiderio di “guardare avanti”; una spinta  propulsiva dimostrata dall’intero Paese che, tra chiusure, sconvolgimenti quotidiani e soprattutto le centinaia di  morti, ha trovato il coraggio di unirsi e ritrovare la vita, quella di tutti i giorni. È, in sintesi, un atto di memoria  che contribuisce a definire le nostre identità, quello che siamo diventati oggi, proprio nel giorno che “celebra”  quel ricordo.  

Il progetto si inserisce nella cornice di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 e ha ricevuto il supporto  della città intera, a partire dalle istituzioni. Proprio dal punto di vista istituzionale fondamentale l’apporto del  Comune di Bergamo in primis per il sostegno economico, ricevuto attraverso la partecipazione ad un apposito  bando e, non da meno, l’appoggio dell’Assessorato alla Cultura – grazie alla dedizione dell’Assessore Nadia  Ghisalberti – che ha promosso il progetto personalmente insieme alla sua squadra. Altri attori istituzionali  importanti sono stati Visit Bergamo, che ha accolto la numerosa troupe da Milano e Roma, la Polizia Locale  che ha accompagnato la produzione passo per passo anche durante le riprese notturne, e la Fondazione  Donizetti che si è prodigata per effettuare le riprese presso il Teatro Sociale di Città Alta.  

Preziosi sono stati l’Accademia Centro Studi Musicali e un gruppo di ragazzi del coro che, con i musicisti e  compositori bergamaschi Nicola Gualandris e Federico Laini di Triangolo Lab, hanno dato vita ad una nuova interpretazione della canzone Into My Arms di Nick Cave, colonna sonora del cortometraggio. Attorno al  progetto non solo le Istituzioni, ma una rete di importanti realtà private del territorio, che hanno creduto sin dal  primo giorno nell’idea e nella necessità di pensare al futuro facendo memoria, anche di un momento doloroso  per la propria città: Ceta S.p.A., Omarlift S.r.l., Giambarini Group, Technix S.p.A. e Mafarka Film.  

La troupe è di assoluto livello nazionale: la fotografia vede la firma autorevole di Fabio Cianchetti (bergamasco  di nascita), direttore della fotografia di film, tra gli altri, di Bertolucci e Benigni, mentre gli attori protagonisti  sono Giovanni Anzaldo (Il capitale umano, Paolo Virzì, fino all’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo) e  Melissa Bartolini (Fino a qui tutto bene di Roan Johnson, e attualmente protagonista delle puntate de I delitti del  Barlume, serie Sky). Il montaggio è stato curato da Matteo Bini, bergamasco trapiantato a Londra, film editor di  diversi prodotti internazionali per Netflix e Amazon Prime (tra gli altri, Pistorius e Pelé).  

L’anteprima ha quindi luogo sabato 18 marzo alle 18.30 presso l’Auditorium di Piazza della Libertà.  

Prima della proiezione i saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti e un breve intervento  del regista Beppe Manzi e della produttrice Erika Ponti; in seguito intervengono gli attori presenti in sala e infine  la proiezione di un breve documentario realizzato da Stefano P. Testa che racconta il dietro le quinte del set, un  coro di voci condotto e narrato dalla giornalista del Corriere della Sera Greta Sclaunich.  

La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo  di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di  Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo,  Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.  

QUANDO  

18 marzo, ore 18:30 Durata complessiva dell’evento: 50 min.  

DOVE  

Auditorium di Piazza delle Libertà – Angolo Via Norberto Duzioni, 2, 24121, Bergamo