Cyrano, dopo 40 anni torna lo storico musical al Teatro Augusteo di Napoli

L’Associazione “Immaginando Produzioni”, diretta da Rosario Imparato, presenta
“Cyrano”. 1979 – 2019: dopo 40 anni ritorna in musica l’intramontabile romantico
poeta spadaccino. Un omaggio a un “modo di far Teatro” quasi scomparso che porta gli
spettatori a immergersi in un’atmosferica resa magica dagli allestimenti classici
caratteristici della Commedia Musicale Italiana. Niente foto, proiezioni o filmati, le
scene torneranno ad essere reali, costruite, dipinte, mosse dai tecnici di palcoscenico…
Un omaggio ad un avvenimento rimasto nella storia del Teatro Italiano degli anni 70, Il
“Cyrano” interpretato da Domenico Modugno, e del quale quest’anno ricorre il
quarantennale. Un omaggio ad un Artista rimasto nel cuore di tutti, al Teatro
all’Italiana, alla maestria di scenografi, pittori, attrezzisti, costumisti, sarte,e tecnici che
hanno realizzato e portato il nostro teatro nel mondo.

Il ruolo di Cyrano è affidato ad uno dei maggiori e completi interpreti del nostro
Teatro, Gennaro Cannavacciuolo, che oltre a vantare una grande affinità con la storia e
la cultura di Domenico Modugno e Riccardo Pazzaglia, ne ha già evocato in svariate
occasioni l’umanità e l’arte. Accanto a lui, alcuni dei migliori attori del panorama
nazionale, come Cosima Coppola e Gianluca Di Gennaro. 25 gli artisti in scena: attori
cantanti, ballerini e acrobati.

Bellezza, bravura, sensibilità interpretativa al servizio di un gran bel sogno, l’immortale
favola moderna: Cyrano.

Non è certo una novità che un classico del Teatro di prosa ispiri una operazione così
complessa, diversa ed esaltante come la trasposizione in opera musicale, e di questo
abbiamo numerosi ed affascinanti esempi. Ma quando a farlo, per chissà quale ispirata
magìa, ci hanno pensato un delicato, sensibile scrittore come Riccardo Pazzaglia, ed un
impetuoso, visionario artista come Domenico Modugno, allora si vive l’emozione che
solo un capolavoro teatrale come il Cyrano può provocare!

Questa emozione l’ho provata da giovane scenografo e costumista, quando fui chiamato
a curarne la messa in scena, nell’ormai lontano 1978, per il famoso Teatro Tenda di
piazza Manciuni, in Roma, un tempio del Teatro italiano e internazionale negli anni 70 /
80, eretto e condotto da Carlo Molfese, impresario eclettico, geniale e lungimirante.
Modugno era Cyrano, Paolo Malko un appassionato Cristiano, Catrine Spak una
vibrante incarnazione della bellezza capace di profondere nello spettacolo come
nell’atmosfera che la circondava una tangibile, vibrante poesia!

Ora mi si presenta l’occasione di far rivivere tutto questo anche da regista, forse perché
sono rimasto tra gli ultimi testimoni diretti, e mi piace credere, anche perché ho
contribuito con grande passione affinché quell’evento si realizzasse così come lo
ricordiamo ancora adesso. Ora tutto questo lo affronto con la consapevolezza della mia
esperienza di teatrante, ma ancor di più, di uomo. Quella storia è una favola, una
struggente favola dove l’amore non ha età, dove i sentimenti si intrecciano tra realtà e
fantasia, dove gli innamorati si riconoscono nell’amore ma dove anche uomini come
me, di un’altra generazione, si riconoscono in quella sublimazione dei sentimenti per cui
anche celati dietro all’impossibile, ogni uomo o donna è consapevole del fatto che anche
se vissuto soltanto nella propria mente, l’amore è un valore immenso, tanto da
sacrificare e celare se stessi avendo come scopo la felicità del soggetto desiderato, in un
sacrificio che può sembrare disumano, ma che dimostra che la felicità della persona
amata è al di sopra della propria. E questo il messaggio che, grazie al veicolo della messa
in scena teatrale – fatta di musica, di scenografie, di danza, costumi, di luci – si insinuerà
nell’animo degli spettatori come già accaduto mille volte:

l’ispirazione ad essere forse un po’ meno egoisti, meno materiali, meno superbi… Questo
messaggio è un invito all’amore – essenziale, profondo, autentico – tra persone, oltre
ogni logica anagrafica imposta dal nostro sentire comune. Una favola morale e
romantica come poche! Il sacrificio di se stessi per il bene degli altri. Sembra troppo e
troppo presuntuoso, ma se soltanto una scintilla di questo racconto toccherà qualche
anima, allora oltre la realizzazione di uno “Spettacolo”, i nostri sforzi saranno
compensati in maniera molto particolare e la Magìa del Teatro, da Shakespeare a
Rostand, rivivrà ancora una volta sulle tavole di un palcoscenico.
La proposta produttiva scaturisce ancora una volta dalla passione e dall’impegno di una
compagine del Sud, retta da Rosario Imparato, al quale va la mia sincera gratitudine per
gli sforzi quotidiani compiuti perché il vero Teatro non vada disperso nei rivoli del
commercio più bieco, ed al quale voglio pubblicamente dare testimonianza della mia
gratitudine e di tutti quelli che amano ancora il Teatro. Quello vero.

Dopo 40 anni, una delle pièce francesi più apprezzate al mondo, un’opera senza tempo,
sempre attuale, il “Cyrano”, torna sotto forma di musical in teatro, e precisamente al
Teatro Augusteo di Napoli.

Scritta da Riccardo Pazzaglia e musicata da Domenico Modugno, la commedia andò
in scena per la prima volta nel 1978, al Teatro Tenda di Roma. Modugno era Cyrano,
Catherine Spaak una vibrante Rossana e Paolo Malco un appassionato Cristiano. Questa
storica edizione fu ripresa dalla Rai e poi, purtroppo, chiusa “nel cassetto” poiché la sua
messa in scena richiedeva mezzi imponenti e l’impiego di diverse figure artistiche
poliedriche e di spessore, dai tecnici agli artisti (attori, cantanti, ballerini e acrobati).
Cyrano de Bergerac, poeta/soldato dal naso importante, abile spadaccino e altrettanto
bravo con le parole, capace di magnifiche dichiarazioni d’amore, è il protagonista del
capolavoro scritto nel 1897 da Edmond Rostand, ispirandosi ad una figura realmente
esistita: il drammaturgo/filosofo/soldato del XVII secolo Savinien de Cyrano de
Bergerac. Nessuno credeva sarebbe stato un successo ma Rostand, che fino ad allora
aveva scritto solo drammi collezionando insuccessi, con Cyrano ottenne un trionfo
inaspettato fin dalla prima rappresentazione. Ad interpretare Cyrano, il personaggio –
compendio di tutto quello che Rostand avrebbe voluto fosse, un attore particolarmente
dotato e poliedrico: Gennaro Cannavacciuolo.

Grazie alla passione ed all’impegno di una compagine del Sud, ovvero l’associazione
“Immaginando Produzioni”, capitanata dal produttore Rosario Imparato, che ha voluto
recuperare i modi e l’impegno di un vero Teatro che oramai purtroppo sta
scomparendo. il musical sarà rappresentato nello storico teatro Augusteo dal 6 al 15
dicembre. Compagine composta dal regista Bruno Garofalo, costumista e scenografo
della prima edizione, affiancato dal musicista Ermanno De Simone, dalla costumista
Silvia Polidori, dal coreografo Orazio Caiti. Nel cast, assolutamente di grande spessore,
spiccheranno nel ruolo di Rossana la bellissima Cosima Coppola, e in quello di
Cristiano il giovane attore Gianluca di Gennaro. Con loro una folta schiera di
comprimari di grande livello, e poi, ballerini, acrobati e spadaccini.