“Mi ha fatto molto piacere tornare a collaborare nuovamente con Ferzan. E’ un grande regista, soprattutto di cinema e lavorare con lui è sempre una belle e stimolante esperienza”.
Quest’anno, Siravo tornerà inoltre in scena a teatro con il Prometeo di Eschilo e Moby Dick.
“Ritengo che Prometeo sia alle basi delle sorti dell’umanità. E’ uno spettacolo che, in precedenza, è andato molto bene; mia figlia Silvia è stata candidata, grazie allo stesso, per il Premio delle maschere d’oro. Inoltre, sarà il capitano Achab di Moby Dick, con la regia di Emilio Lerici. Al centro c’è oil percorso umano straordinario di questo personaggio, che è alla ricerca di Dio, di quello che ci può essere al di là della vita umana. La balena, se si riflette a fondo, è il sinonimo di quello che non conosciamo, che va al di là delle nostre possibilità di conoscenza. Il Prometeo e a Moby Dick sono due lavori diversi, ma hanno delle similitudini, dato che parlano dei temi fondamentali che coinvolgono l’uomo da sempre e in ogni periodo storico”.
Da qualche tempo, Siravo ha passato il testimone, dopo dodici anni, come Presidente della Nazionale Italiana Attori in modo tale da dare la possibilità a un altro collega di mettersi alla prova. Nonostante ciò, continua ad assolvere vari impegni istituzionali-
“Di recente, sono diventato consigliere d’amministrazione del Nuovo IMAIE, mentre continuo ad essere il Presidente della Fondazione Piccolomini, che tutela gli attori indigenti. Nonostante questo, continuerò ad essere presente per Nazionale Italiana Attori: credo che non dobbiamo certamente essere giocatori di calcio, ma dobbiamo assolvere un compito speciale, ossia aiutare le persone meno fortunate di noi”.