Giuseppe Alviti cita Pasolini: “L’indipendenza ci rende vivi”

«L’intelligenza non avrà mai peso, mai, nel giudizio di questa pubblica opinione», scriveva Pier Paolo Pasolini in tempi non sospetti. Non vogliamo peccare di superbia, quindi ci limitiamo ad affermare che «l’indipendenza non avrà mai peso, mai, nel giudizio di questa pubblica opinione». L’indipendenza è ciò che ci rende vivi: non avere appartenenza significa non accontentarsi delle verità propinate dai vertici dei gruppi, politici o religiosi cambia poco; essere dei cani sciolti è possibile solo dopo essersi presi una grande responsabilità: l’individuo, non il suo gruppo, è l’unico responsabile dei suoi atti. Basta «Ho solo eseguito gli ordini»: essere indipendenti significa agire solo secondo coscienza, diretta conseguenza del possesso di una coscienza, da non dare per scontato. Non riconoscersi in nessuno se non in se stessi vuol dire poter discutere in modo costruttivo con chi ha idee diverse, purché anch’egli sia libero. È così che sono nato e cresciuto. Per me, scrivere e cercare di scuotere gli animi è prima di tutto un atto d’amore per il mio paese, che è da troppo tempo in mano agli italiani radical chic e poi è un atto civile e di conseguenza una disobbedienza politica: disubbidisco all’autorità che ci vuole tutti uguali, omologati al pensiero della normalita’ apparente, ed è questo a farmi davvero sentire libero.

Giuseppe Alviti