IL PRESIDENTE DEL MESPI FRANCESCO TERRONE SU NAPOLI-ATALANTA

Si è girata al San Paolo un’altra vergognosa scena.

Il calcio è finito! Questa la verità.

L’incapacità, il mercato di denaro nascosto dietro l’apparente competizione, lo sfrenato modo di dover necessariamente essere tra i primi, hanno fatto da padroni sul campo dove si sono sfidate due  squadre, il Napoli e l’Atalanta. Le regole di questo meraviglioso e maledetto gioco, il calcio, si sono confuse con quelle del rugby.

Nella partita di campionato in cui si era sfidato con la Sampdoria, pareva che il Napoli avesse riacquistato la magia di un gioco tecnico, tattico e divertente senza avere ancora, però, la  consapevolezza che tra quei fili d’erba di quel prato verde si nascondeva l’incapacità e, addirittura, la stupidità di un direttore di gara che ha dimostrato tutta la sua inefficienza a gestire una partita.

Questo ha generato, sicuramente, una vera e propria offesa non solo per il calcio ma soprattutto per la città di Napoli e i suoi appassionati tifosi.

Ancora una volta il Nord, anche attraverso l’azione calcistica, ha dimostrato il suo atroce rancore verso una squadra che ogni volta nel campo è pronta a combattere per affrontare onestamente l’avversario, lotta per raggiungere degli apprezzabili risultati per, piano piano, rimontare, ma sembra inutile! Sfida gli sporchi meccanismi che, inevitabilmente, procedono in un sistema che pare gestito da un burattinaio che ha la capacità di muovere quei fili invisibile che producono un marchingegno sofisticato di potere e di affari. Tutta la fatica dei giocatori del Napoli, con appiglio forte e determinazione, con un cuore che pulsa con il colore azzurro del cielo e del mare napoletano, li costringe a giocare quindi non solo contro gli avversari, ma soprattutto verso chi si ostina a voler portare il calcio ai limiti della decenza.

Molti sono i giornalisti che si accaniscano a voler far nascere un vero e proprio “Campionato del Sud”, altri addirittura vorrebbero che il nostro Napoli partecipasse solo a campionati fuori dalla nostra nazione.

Io, invece, credo che una scelta del genere possa dare ancora più forza a quel senatore che, per 25 anni, ha seminato solo terrorismo sociale e, quindi, una sempre maggiore diffusione di odio tra il popolo italiano che, ahimè, non riesce ancora a diventare nazione.

Mi piacerebbe riuscire un giorno… a sentirmi fiero di essere nato e vissuto in una nazione che non faccia sentire il povero sempre più povero ed il ricco sempre più ricco.

Mi piacerebbe riuscire un giorno… a vivere in una nazione dove non ci siano così grandi disuguaglianze e dove ogni uomo possa vivere in pace e dignità nella propria famiglia e nella propria patria esprimendo tutte le sue piene capacità e attività secondo le proprie attitudini intellettuali.

Mi piacerebbe riuscire un giorno… a far sì che una partita di pallone possa essere capace di unire e non lacerare le già sottili trame che ci legano in un’apparente unità.

Mi piacerebbe riuscire un giorno… a far si che chi guida la nostra società lo faccia con il calore della carne e delle ossa e che non conduca a scontrarsi contro il muro delle ingiustizie.

Come figlio della mia amata terra del Sud, mi piacerebbe un giorno riuscire…

a far si che ogni cittadino possa dare il proprio contributo in maniera propositiva e condivisa affinché ci sia una vera e reale rinascita.

In questa prospettiva ogni direttore di gara, di ogni gara che ci vede protagonisti nella vita di ogni giorno, dovrebbe, con giudizio e imparzialità, andare verso la giusta direzione.

La grandezza del Sole
Il sole è stanco di illuminare
ciò che il mondo
non vuole che venga illuminato!

Ing. Francesco Terrone
Poeta e Scrittore
Meridionalista e Patriota
Il Sud è ancora vivo in una visione europeista.
Nel silenzio c’è una voce. Ascoltala!
Il Sud è ancora vivo.