Con l’ipnosi puoi alleviare il dolori del parto

Affrontare una gravidanza senza stress, certa di eliminare dolori, se si dovessero presentare durante i nove mesi, e soprattutto con la sicurezza di poter evitare il panico del parto, potrebbe sembrare una fantasia a chi non conosce il potere dell’ipnosi. Invece di utopistico nulla c’è. All’occorrenza ricorrere ad una buona trance è un sollievo vero e proprio, specialmente per le donne che hanno paura di soffrire sia durante l’intero periodo di gestazione che nel momento in cui tutto si scatena, nel corpo e nella mente, prima che il nascituro venga alla luce, vale a dire l’appuntamento del parto. Introdurre quindi un’assistenza con l’ipnosi consente a madre e figlio di sostenere in serenità questa esperienza straordinariamente impegnativa ed allo stesso tempo intrisa di fascino. Quando servirsene, perché e attraverso quale processo lo consigliano logicamente i professionisti, per cui è opportuno documentarsi tramite il parere di un esperto. «L’ipnosi si rivela utile in gravidanza allorquando ci sono dolori», rincuorano queste parole di Vincenzo D’Amato, dottore in psicologia, specializzato appunto in ipnosi. Avere dunque la certezza di non dover per forza patire sofferenze è una liberazione per le donne, in fondo  «il dolore non è altro che un meccanismo di difesa – evidenzia D’Amato – ma non sempre difende da situazioni pericolose, ad esempio accusarlo ad una mano in contatto col fuoco significa che si è innescato automaticamente il procedimento di protezione per non farci bruciare; durante il parto o in gravidanza potrebbe, invece, verificarsi un dolore non necessario all’organismo in quanto non deve difendere da nulla, quindi l’ipnosi è utile per poterlo debellare». Il counselor hypnotherapist poi ci conferma che, volendo, una donna potrebbe tranquillamente optare per un percorso di sedute, al fine di eliminare lo stress poiché fa male al feto, così annullando stress e tensioni sicuramente la qualità della sua crescita migliora. Ad ogni modo se la gestante ha già una patologia è bene sottoporla a seduta settimanale per un periodo di otto settimane, mentre in una condizione priva di problematiche particolari, la donna dovrebbe comunque usufruirne, almeno nella fase iniziale, visto che si ritrova a vivere una realtà nuova e pertanto deve abituarsi; infatti l’ipnosi favorisce il rilassamento poi, se essenziale, si fissa una specifica seduta. Giunta al parto può contare sulle tecniche ipnotiche, che sono in grado di alleviare i dolori e ricoprire un ruolo di rilevanza per quel che concerne l’epidurale, cioè inducendo la trance alla partoriente non le si fa percepire le sofferenze generate dall’inserimento appunto dell’epidurale. L’ipnosi, inoltre, potrebbe addirittura sostituirla l’epidurale, oppure essere usata nell’eventualità di un parto cesareo, dato che per gli interventi chirurgici si conferma valida alternativa all’anestesia. L’ipnotista assiste la partoriente sin da quando inizia ad avere le doglie, in questo modo lei si calma e arriva in sala parto più rilassata; anche qui l’ipnotista, quando viene accettato dall’equipe medica, può procedere tranquillamente in quanto la trance va alimentata costantemente, così come richiedono gli interventi di lunga durata, difatti c’è bisogno di collegamenti ad apparecchiature per il controllo della letargia, ovvero il sonno ipnotico.