“Lo scambio del nulla” di Maria Aprile, il dramma psicologico della dipendenza affettiva in un audiolibro

Ho letto il libro “Lo scambio del nulla” di Maria Aprile (Edizioni Le Parche). O meglio, l’ho ascoltato. Eh sì perché l’opera della attrice e cantante napoletana contiene anche l’intero testo in una raccolta di mp3-audio. Io non ho mai amato leggere, lo ammetto, sin da quando studiavo alle scuole elementari, come mi ricordava (mi rinfacciava!) sempre mia madre. Ho anticipato la generazione degli audiolibri da lettore, in quanto pur di farmi leggere i romanzi classici lei mie li faceva “leggere” ad alta voce, o magari me li leggeva lei e io dovevo starle accanto ad ascoltarli senza distrazioni alcune.

A prescindere dai ricordi personali, la tecnica dell’audiolibro è da coltivare perché dà una doppia emozione, perché specie in un contesto come quello de “Lo scambio del nulla” è importante ascoltare dalla voce della autrice le emozioni e esperienze per poter vivere le proprie e identificarle.

In questo testo a metà fra la lirica e l’epistola si esprimono drammi a me ben noti, quello del narcisismo patologico e dell’empatia, trasmessa come dipendenza affettiva. Sono ben noti per via dell’esperienza vissuta intensamente accanto a una vittima del narcisismo e che purtroppo fa fatica a prenderne coscienza e quindi a uscirne. La testimonianza espressa da Maria Aprile nella sua opera, che sia o meno di una esperienza da lei vissuta in prima persona (non mi è dato di saperlo), raggiunge comunque pienamente l’obiettivo: il narcisista, che sia uomo o donna, è una figura altamente pericolosa perché manipola la vittima empatica generandole affetto e amore quasi come fosse una droga, sentimenti che il narcisista, figura tossica, non prova, ma che stimola nella controparte per aumentare la sua autostima e il suo egoismo. La soluzione per la vittima è prenderne coscienza e allontanarlo, prima che il pericolo cresca e si manifesti violenza e stalking. Anche se poi, paradossalmente, sarebbe meglio in quanto solo in queste circostanze il carnefice potrebbe incappare nella morsa della giustizia e uscirne colpevole e condannato, ma purtroppo ciò potrebbe accadere a seguito di eventi fatali e senza possibilità di ritorno nei confronti della vittima.

In ogni caso la scrittrice fa intuire che violenza ce ne sta sempre e comunque pur non arrivando agli estremi, perché la dipendenza affettiva della vittima, che si rende conto che non c’è dall’altra parte corresponsione ma solo una forza di egocentrismo senza via di ritorno, crea alla medesima comunque uno squilibrio psicologico che potrebbe segnarla per sempre.

Il libro scivola più che bene, alternando le liriche inerenti al tema con le lettere epistolari che la vittima scrive al carnefice, esprimendo i propri momenti d’amore intenso, agli sfoghi per via dei drammi interiori dovuti all’incertezza. Epistole nate dal proprio animo decisamente provato, seppur che sia quello di una persona convinta che dall’altra parte non ci sarà mai riscontro, in quanto l’interlocutore è troppo pieno del proprio ego, da poter avere capacità e volontà di ascoltare.

Un’opera promossa a pieni voti, sicuramente da leggere (ascoltare) fino in fondo e tutta di un fiato, e da acquisire sia per chi vive quanto espresso perché testimone indiretto, sia per chi se ne trova coinvolto in prima persona e magari deve avere la spinta giusta per uscirne del tutto e a testa alta. Perché uscirne dipende solo da sé stessi, pur se coscienti che il problema si potrà ripetere e ripetere ancora e quindi si deve essere pronti a continuare a lottare. “Lo scambio del nulla” vuole dunque aiutare a pensare e agire, e con la forma e contenuti con cui è stato impostato, può riuscirci.

 

Davide Guida

Sceneggiatore, Regista e Videomaker