Luca biagini interpreta Jacopo in “Sopravvissuti” su Rai1

In Sopravvissuti, la nuova fiction che debutterà su Rai1 lunedì 3 ottobre 2022, l’attore e doppiatore Luca
Biagini interpreterà Jacopo, un uomo che ha un dolore, perché ancora in lutto per la morte della figlia
Arianna, venuta a mancare giovanissima a causa di un tumore.

“Tutto partirà da Jacopo, che organizzerà un viaggio, alla volta dei Caraibi, insieme ad amici, dipendenti e
collaboratori. Ci saranno dodici persone che si imbarcheranno per raccogliere soldi per una fondazione in
grado di occuparsi della malattia che ha colpito Arianna. Ad un certo punto, la barca naufragherà e sparirà
per un anno intero, al termine del quale verrà ritrovata. Non saranno però presenti 12 persone, dato che
alcune saranno sparite”.

La storia si svilupperà su due archi temporali differenti: da un lato il pubblico vedrà il ritrovamento della
barca e i sopravvissuti che ritornano a Genova nelle loro famiglie, con tutti gli stravolgimenti successi in
un anno di assenza, dall’altro la madre di uno degli scomparsi, che è una poliziotta, non capirà cosa è
accaduto, motivo per il quale avvierà un’investigazione per scoprire la verità.

“L’arco narrativo della serie sarà diviso tra il viaggio e il rientro a casa di chi è sopravvissuto. Il pubblico
vivrà la storia anche tramite dei flashback, ossia il tempo reale è quello dell’indagine”.

Diretta da Carmine Elia, Sopravvissuti avrà come protagonista principale Lino Guanciale. Un mistery dove
sarà necessario osservare bene ogni scena per capire come sono andati realmente i fatti, dato che
entrambe le storyline si svilupperanno molto lentamente regalando tanti colpi di scena.

“E’ un prodotto davvero innovativo, sia per la Rai, sia per l’Italia. Stiamo parlando di una co-produzione
italo-franco-tedesca, molto costosa, dove ci sono anche attori francesi e tedeschi”.

Sopravvissuti a parte, Biagini sarà impegnato nei prossimi mesi con uno spettacolo teatrale al fianco del
collega, oltre che scrittore e drammaturgo, Sergio Pierattini. Infine, con la Babi Production, società che ha
fondato con la moglie Barbara Lo Gaglio, vuole riportare in scena un’opera, thriller horror, tratta da un
testo contemporaneo inglese ispirato da un racconto di Edgar Allan Poe, ossia Il Cuore Rivelatore.

L’intenzione principale è quella di presentarla ulteriormente al pubblico e portarla in giro per l’Italia.

L’intervista

Salve Luca, parliamo di Sopravvissuti, la nuova fiction Rai che la vedrà tra i protagonisti. Partiamo dalla
trama…

“La fiction racconta un viaggio. Io interpreto Jacopo, armatore della barca da cui partirà tutta la narrazione.
Una barca molto bella e moderna, da regata. Jacopo è un uomo che ha un dolore, perché la figlia Arianna –
che è anche il nome della nave – è morta giovanissima a causa di un tumore. Quest’uomo organizzerà
dunque un viaggio, insieme ad amici, dipendenti e collaboratori. Dodici persone si imbarcheranno su
questo yatch alla volta dei Caraibi, al fine di raccogliere soldi per una fondazione in grado di occuparsi della
malattia che ha colpito Arianna. Tuttavia, ad un certo punto, la barca naufragherà e sparirà per un anno
intero, al termine del quale verrà ritrovata. Le persone non saranno però più dodici, perché alcune saranno
sparite”.

E da qui si svilupperà tutto l’intreccio…

“Esatto. La storia si svilupperà in parallelo. Partirà dall’avvio del viaggio, ma contemporaneamente si
vedranno il ritrovamento della barca e i sopravvissuti che ritornano a Genoveva nelle loro famiglie, con
tutto quello che può essere successo dopo un anno. Ci saranno alcuni sconvolgimenti familiari e dei
problemi di vario tipo. Si racconteranno le vicende familiari di questi rientri e, man mano, verrà
approfondita l’indagine della polizia, gestita dalla madre di uno degli scomparsi. Questa donna non capirà,
infatti, cosa è successo e avvierà un’investigazione, che darà modo anche di scoprire quello che è realmente
accaduto. Insomma, l’arco narrativo della serie sarà diviso tra il viaggio e il rientro a casa di chi è
sopravvissuto. Il pubblico vivrà la storia anche tramite dei flashback, dato che il tempo reale è quello
dell’indagine”.

Saremo dunque di fronte ad un mistery, dove bisognerà osservare bene ogni scena per capire come sono
andati realmente i fatti?

“Assolutamente sì. Praticamente ci sono due temporalità diverse, ma anche due storie. Man mano si scopre
come va avanti la barca e procede il viaggio, con la tempesta e il naufragio, il pubblico ha modo di vedere il
procedere dell’indagine, visto che anche lì c’è un mistero, un punto interrogativo. Entrambe le vicende si
dipanano lentamente. Ed è un aspetto davvero molto interessante”.

La fiction ha un cast di tutto rispetto.

“E’ una fiction prevalentemente corale, con Lino Guanciale che è il protagonista più forte come presenza,
che richiama senz’altro alla serialità Rai. E’ molto bravo, oltre che una persona umanamente piacevolissima.
Ce ne sono davvero pochi di primi attori o prime attrici così carini e collaborativi. Non lo conoscevo, ma ho
scoperto un ottimo attore e persona. In ogni caso, anche gli altri attori sono tutti di livello molto alto.
Vengono esperienze teatrali e importanti. Ogni attore è giusto per il suo personaggio; è stata una scelta
lunga, ma oculata e attenta”.

Sicuramente è una fiction molto attesa, dato anche che andrà in onda su Rai1. Cosa ne pensa a riguardo?

“Penso che sia un prodotto innovativo, per la Rai ma anche per l’Italia. E’ fatto di effetti speciali digitali.
Questa barca, quella vera con cui abbiamo girato nel porto di Genova, è molto costosa e bella ed è stata
ricostruita tutta in studio per le scene della tempesta. Ciò è costato un milione di euro. Inoltre, parliamo di
una co-produzione italo-franco-tedesca. È un prodotto europeo, con attori francesi e tedeschi. Ritengo sia
molto ambiziosa come fiction ed è stata presa dall’HBO”.

La regia è a cura di Carmine Elia. Aveva già lavorato con lui?

“Come regista no, ma avevo girato una fiction, circa quindici anni fa, con Giulio Base, dove lui era aiuto-
regista. Già da allora aveva molta grinta, personalità e lo ricordo benissimo. E’ formidabile, ci mette tanto di
quell’entusiasmo nel lavoro che ti impressiona. Quando ci siamo incontrati, ci siamo riconosciuti e piaciuti.
Ha fatto un bellissimo lavoro perché era un impegno importante e difficile”.

In generale, com’è stato far parte del cast di Sopravvissuti?

“Sicuramente una bella esperienza, anche se molto faticosa. Ad esempio, abbiamo girato le scene della
tempesta in studio con bombe di acqua fredda che venivano da sopra, da sotto. C’erano lampi, tuoni, la
barca si muoveva; era molto pericoloso, sono scivolato ad un certo punto e mi sono fatto male. Non è stato
proprio uno scherzo, perché si lavorava sulla barca piena di acqua di pioggia dove si scivolava. Le riprese
sono durate circa cinque mesi, per creare 12 puntate da un’ora suddivise in sei prime serate”.

A quali progetti si sta dedicando in questo periodo?

“Per quanto riguarda cinema e televisione no, ma devo fare uno spettacolo con un attore molto bravo,
oltre che scrittore e drammaturgo, che stimo molto. Parlo di Sergio Pierattini, che ha fatto tante cose al
cinema e in teatro. E’ un attore di rango; ha scritto una storia che interpreteremo io, lui e un altro collega.
Debutterò il 3 ottobre, giorno in cui partirà Sopravvissuti che è anche il mio compleanno. Speriamo bene.
Inoltre, con mia moglie Barbara Lo Gaglio ho una produzione teatrale e cinematografica, la Babi Production,
ed abbiamo prodotto uno spettacolo di un testo contemporaneo inglese ispirato da un racconto di Edgar
Allan Poe, ossia Il Cuore Rivelatore. Lo abbiamo già portato in scena, ma vorremo ripresentarlo al pubblico e
portarlo in giro per l’Italia. E’ un thriller horror con effetti speciali, di cui siamo molto fieri”.