“Moda e Amore”, le recensioni

Girato con pochi mezzi e con il contributo di attori non professionisti ma con ammirevole buona volontà, il film descrive con un approccio pessimistico e di denuncia il mondo della moda che, perfino a livelli non eccelsi,  prima abbaglia le sue giovani vittime col miraggio del successo, della bella vita e dei soldi facili ma poi, con i suoi ritmi frenetici e disumani, le pressioni eccessive, le violenze psicologiche, le sue nevrosi e le sue finzioni, tra prove, sfilate, viaggi e notti in bianco, opprime e stritola i suoi attori – più spesso le sue “attrici” – rischiando di portarle gradualmente all’autodistruzione.

una scena drammatica del film: nella foto Angela Bertamino (Rossella) e Biagio Gragnaniello (il manager Filippo)

Nel caso della giovane protagonista, il conflitto con la famiglia non può essere ripagato neanche dall’amore sincero e disinteressato di un “bravo ragazzo” estraneo a quel mondo, unico raggio di luce in uno scenario pieno di ombre, di anime corrotte e di cinismo, in cui si muovono personaggi che sono nello stesso tempo carnefici e vittime di un “sistema” che deve per forza girare così, dove il predominio assoluto dell’apparire non lascia mai un attimo di respiro all’essere. Dove, quando non si regge più e le forze fisiche e morali cominciano a mancare, si cercano in qualche aiuto chimico che all’inizio nasconde il dolore e la stanchezza ma poi spinge solo più rapidamente alla fine.

Da una scena “tagliata” nel film, i due attori protagonisti Nancy Di Somma  e Fefe De Martino

Il film lascia il dubbio se la morte di Rossella sia inevitabile oppure no. Se cioè è la solita “legge della giungla” che domina tanti altri ambienti di lavoro – non solo quello descritto nel film – dove chi non riesce ad adattarsi viene sopraffatto e soccombe, o se è tutto più semplice di come sembra perchè la chiave di tutto sta nella debolezza e nella fragilità forse eccessiva del personaggio. Così il film può lanciare un messaggio che va oltre i confini del mondo che descrive, ricordandoci che a inseguire le proprie ambizioni a volte si chiede troppo a se stessi e si può precipitare verso l’inferno.

Sergio Frattini