Obesità infantile: l’ipnosi contribuisce a risolverla

Gli occhietti fissi sull’adulto; sguardo innocente, a tratti triste, un bambino fatica pesantemente nel dover seguire un regime alimentare controllato. Verità che però non deve condizionare il genitore, talvolta deve indurire il cuore proprio per amore del figlio. “Cosa ci posso fare, se lo vuole alla fine glielo do!”, ecco, questa frase rappresenta l’arresa per l’adulto e la condanna per il cucciolo. Occorre stabilire delle regole affinché un bambino obeso o quasi, non rischi di essere vittima del cibo e delle probabili conseguenze scatenanti, quali malattie infantili dovute al sovrappeso. Ne abbiamo parlato con lo psicologo Vincenzo D’Amato, fermamente convinto sulla posizione da assumere al cospetto di un piccolo incapace di comprendere il valore dell’alimentazione corretta: «Un genitore se vuole il bene del figlio deve fare in modo che mangi le cose giuste – sostiene il dottore – “Che cosa ci devo fare, se lo vuole glielo do” è come dire “Se si vuole drogare gli do la droga”. Perfettamente identico! Non si può far mangiare in modo smodato un bimbo sapendo che poi gli fa male; magari non riuscendoci personalmente è consigliabile rivolgersi ad un professionista per dargli l’aiuto di cui necessita, perché quando si soffre la fame c’è sempre un meccanismo inconscio che la fa patire. Non è un fatto razionale». Spesso i bimbi obesi hanno vissuto un trauma, per cui tendono ad abbuffarsi; ed il più ricorrente è la separazione dei genitori, infatti D’Amato precisa come «quello che per un essere umano adulto può avere un senso, per un bambino può averne un altro, quindi parliamo di traumi veri e propri, perciò vanno trattati e risolti». Essendo il professionista ipnologo specializzato, veniamo a conoscenza di quanto l’ipnosi sia un valido aiuto anche nel controllo del peso dei più piccini: «Chiaramente cambiano le tecniche in base all’età, perché bisogna entrare nel loro mondo, totalmente diverso dal nostro; ovviamente il fine è lo stesso, cioè indurre una trance ipnotica allo scopo di comprendere e modificare le reali motivazioni per le quali mangiano in modo smodato; vengono aiutati permettendo all’inconscio di lanciargli segnali equilibrati, così da fargli bere maggiore quantità di acqua, andare in bagno più spesso, praticare molto sport e mangiare ciò di cui hanno bisogno». Vediamo ora nello specifico, il processo di realizzazione di un percorso del genere destinato ad un ragazzino di sei anni: in primis ci si adegua al suo canale di comunicazione, ovvero quello che nella Pnl viene definito sistema rappresentazionale. Stabilito questo lo si fa viaggiare nel suo mondo attraverso il gioco, affidandosi alla fantasia, magari con il mondo dei cartoni, così un po’ alla volta si abbandona alla suggestione ipnotica. Entrati in connessione con il suo inconscio si lavora intenzionati ad inculcargli le abitudini esatte; il bambino vivrà la scena in cui agirà nel giusto, vedrà la sua immagine ideale ed una volta vista la rimetterà in gioco giacché l’inconscio lo indirizzerà per raggiungere proprio quell’immagine. Il controllo del peso prevede un tempo di otto settimane, con una seduta a settimana per creare nuove abitudini comportamentali ed assicurarsi che si stabilizzino definitivamente.