“Scambi di Confine/2”, rassegna a cura di Maurizio Vitiello

“Scambi di Confine/2” vede insieme opere di: Beatríz Cárdenas, Alfredo Celli, Anna Iskra Donati, Biagio Cerbone, Carlo Curatoli, Carmine Elefante, Rosalia Ferreri, Natallia Gillo Piatrova, Mauro Molinari, Viviana Pallotta, Fernando Pisacane. 

Finalmente, dopo le forzate e varie pause pandemiche, gli artisti si ritrovano in campo. Artisti, ben apprezzati e di profondo sentimento, di diverse aree geografiche italiane – Marche, Molise, Campania, Abruzzo, Lazio – e non solo, con opere recenti, formato cm. 80 x 80, in prevalenza in tecnica mista, potranno riflettere sulle loro sponde di riferimento. Gli artisti come “cercatori d’anima” riescono a rendere l’”esprit” del proprio tempo e/o ad anticipare quello futuro. Ben consapevoli trattengono il senso del divenire riuscendo a cogliere prossime dimensioni e a far transitare utopie, se non visioni.

Questa rassegna d’arte contemporanea, alimentata da diverse declinazioni linguistiche, vuole essere un ulteriore contributo e un “focus” di verifica dello “status” dell’arte italiana, comunque, sempre in fermento. L’esposizione integra, non solo “sensi mediterranei”, ma anche caratteri di altre coordinate geografiche e concettuali, di artisti di tutto rispetto, di varie località italiane, e non solo, e con all’attivo numerose personali e collettive, nonché diverse rassegne, di grande importanza, sino a “La Biennale” di Venezia, che hanno sempre guardato, in senso telescopico, a vita ed eventi delle nostre temperature, ma, soprattutto, a quei venti di partecipazione di altre realtà, che si confondono e flettono anche sulle nostre sponde e sul nostro bacino. Questi artisti, di qualità, da molti anni sulla scena artistica, differenti per semantica, offrono un ventaglio di misurate coniugazioni del linguaggio pittorico contemporaneo. Attuali direttive di molteplici modalità espressive convergono per manifestare attendibili presenze e per determinare una possibile e misurata ricognizione. La “filosofia” di quest’incontro, improntato al confronto di stili, permette di recepire un momento squisitamente visivo-culturale e d’incontrare vari vissuti; difatti, nelle opere si riflettono attraversamenti memoriali, mentre passaggi diaristici rafforzano un campo di profili evocativi e aggettanti. Alza il livello sostanziale la metabolizzazione di estremi, quelli epocali e quelli intimistici, quelli sociali e quelli domestici; ogni artista delimita un proprio ambito di ricerca, finitimo agli altri; le rispondenze estetiche squillano e si riflettono, movimenti e intrecci rafforzano ipotesi e rimandi. L’incontrarsi è vivificare la comunicazione, nonché rinvigorire il sentire comune; quest’esposizione è un “meeting” di paralleli segni e ricalchi, raccolti sul “fil rouge” del ricordo, ma anche sul rinforzo di rivelazioni future.