Siamo proprio sicuri che ci stiano facendo un’offesa?

“Lasciar correre” per qualcuno potrebbe rappresentare un torto a se stesso. Capita allora che, seppur non sia indispensabile, reagisce in malo modo solo perché convinto di salvare il suo onore. Ma, alla fine, è così sicuro di subire delle offese? No! Molte volte si tratta solo di fare i conti con la propria autostima e se è bassa gioca brutti scherzi, causando danni al soggetto coinvolto in prima persona. Avere poca autostima spinge addirittura ad essere aggressivi, anche solo verbalmente, con ripercussioni spiacevoli anzitutto per chi ne soffre; questo perché il diretto interessato, per paura di essere colpito, attacca quindi si rende antipatico, di conseguenza fa terra bruciata attorno a sé. Rischia di perdere amicizie, ma principalmente vive costantemente nel timore di non essere all’altezza, è incapace di dominare le emozioni. Un dominio che appare possibile soltanto quando si ha facoltà di gestire l’autostima, impedendo appunto alle emozioni di prendere il sopravvento sull’individuo. Fondamentalmente le emozioni sono del tutto normali, ovvero la loro esistenza è naturale, anzi dirigono pressappoco l’80 per cento delle nostre azioni, perciò è importante saperle governare. Qualora fosse difficile, un buon lavoro su sé stessi renderebbe la pratica attuabile. Ne abbiamo parlato con Vincenzo D’Amato, dottore in scienze e tecniche psicologiche, nonché counselor hypnotherapist, il quale ha spiegato come attraverso tale lavoro diventano reali quelle valutazioni oggettive e non di parte, automaticamente l’ipotetico torto assumerà il vero significato di un determinato atteggiamento. Si può lavorare su sé stessi pure da soli, tuttavia se si frequentano dei corsi di formazione o documentandosi con letture specifiche, si sviluppano tematiche basilari per la propria evoluzione. Tutto dipende da cosa desideriamo migliorare, certo è che dotarsi di una comunicazione corretta permette di interpretare meglio quanto arriva dall’esterno e soprattutto di dare segnali giusti, senza dunque falsarli.