“Un angelo di nome Giuseppe!”, la testimonianza di Gennaro

Una storia da catalogare nella sempre più rara categoria delle buone notizie. Bella anche da raccontare. Anziano lascia la sua casa nel centro storico di Napoli e si perde vagabondando per strada di notte con tutti i rischi del caso. Ma trova un… angelo di nome Giuseppe, che si ferma, lo fa salire in auto e lo conduce dai parenti, salvandolo. E’ accaduto ieri sera (23/10/2018) e adesso la famiglia del pensionato vuole ringraziare pubblicamente chi non ha tirato diritto, chi ha dato un calcio all’indifferenza generale, aiutando una persona in difficoltà. I fatti. Gennaro de Crescenzo abita nei pressi del Corso Umberto a Napoli, soffre di una patologia che talvolta lo porta a trovarsi in stato confusionale, diciamo così. Le amorevoli cure del figlio e di tutta la famiglia lo aiutano molto. Frequenta anche un Centro specializzato e fisicamente è più in forma di un cinquantenne. Così è partito, con la volontà di andare a trovare i suoi genitori, ovviamente deceduti da decenni, nel 1980 e nel 1989. E’ notte ormai, in giro non c’è nessuno. Lo incrocia una vettura. A bordo una guardia giurata appena smontata dal servizio, Giuseppe Alviti, noto sindacalista e da anni impegnato nel sociale. L’uomo nota la stranezza di questo ‘giovanotto’ vicino al secolo di vita da solo, al buio. Si ferma e chiede se c’è bisogno di aiuto: «Mi sembrava spaesato, confuso, non potevo lasciarlo lì – racconta la guardia giurata –. Ho pensato a mio nonno, la mia coscienza e il mio cuore mi suggerivano di fare qualcosa. Voleva andare a Firenze dai suoi genitori, alla loro vecchia casa.. Durante il tragitto parlava, il mio obiettivo era tranquillizzarlo. Siamo arrivati in piazza Garibaldi, stavo per avvertire i carabinieri quando abbiamo incontrato una signora che lo ha riconosciuto, quindi è stato un lampo avvertire uno dei figli che abita proprio in quella zona. Un gesto che mi ha donato soddisfazione interiore». Un gesto che non è passato inosservato alla famiglia. «Vogliamo ringraziare Giuseppe per quello che ha fatto, poteva non fermarsi, come tutti, chissà cosa sarebbe potuto accadere. poteva finire nelle grinfie di qualche malintenzionato, oppure cadere, ferirsi. Le brave persone esistono ancora».