“Una storia vissuta da chi non si è mai arreso”, di Giuseppe Alviti

Mio padre, purtroppo, e’ andato via presto. Avevo 18 anni e mia madre in quel periodo era ammalata di tumore, ha dovuto combattere contro il mondo per tirare avanti con tre figli, che studiavano anche all’universita’, con una pensione di reversibilita’ doveva percepiva solo il 40/100… eh sì, perché le leggi dello stato sono sempre contro i lavoratori e le loro famiglie, a differenza degli appartenenti alla casta e comitati d’affari dove anche i loro congiunti “si appropriano” di diritti a danno del proletariato.

Privazioni e umiliazioni gratuite ci hanno fatto crescere e non mangiare a mezzogiorno per mangiare la sera era gia’ tanto… in quel periodo ebbi la fortuna di fare da autista ad un consigliere comunale che era anche imprenditore, lavorando solo dalle 7 del mattino fino a tarda ora per la somma di un milione di lire… fu un periodo itinerante e costruttivo, altro che Universita’… devo dire che il Consigliere anche se andava a cenare col Sindaco o Onorevole di turno, m’invitava a tavolo con loro. “Peppi‘” mi chiamava, “vieni a sederti con noi… t’aviss credere ca perche’ e’ onorevole foss megl e te?”  Non certo senza timore mi sedevo a tavola con loro, imbarazzato, ascoltandoli e imparando. Il Consigliere s’era fatto le ossa in strada, e una notte di ritorno da una seduta politica da un Paese vicino Napoli… mi fa: “Peppi’ vedi tutta sta gente che sta in politica ANCHE CON ALTI INCARICHI?. non so nisciun, se crerenn r esser ma stann li perche’ non sanno cosa significhi lavorare…so papponi dei lavoratori come te… pur io ca te pav… pero’ tu non devi mai ringraziare nessuno quando la cosa la conquisti col tuo sudore… e sta ggent e’ bon manc po brodo… ma serv ..un giorno lo capirai…forse… Peppi’ jammc a mangiare qualcos e ddoce.

Un esperienza della mia vita che non dimentichero’ mai, lui Grande Imprenditore di una certa eta’, grande uomo di mondo che alla fine filosofeggiava anche su di sé, ma da socialpopolare ammirava chi le ossa se le faceva in strada “jttand o sang“.

kest e’….per noi proletari A Vita e’ Tost E nisciun te regal niente!”

Giuseppe Alviti

Presidente Nazionale Guardie Particolari Giurate