Desiderare a tutti i costi un legame sentimentale, potrebbe essere un sintomo di patologia psicosomatica

Continuando ad esplorare le patologie inconsce e le dipendenze che ne conseguono, stavolta parliamo di quelle collegate alle relazioni affettive, nello specifico ai rapporti sentimentali. Alcuni individui non riescono a stare senza partner, per loro è fondamentale avere una presenza fissa al proprio fianco, altrimenti si sentono vuoti, tristi. Questo gli comporta una spasmodica ricerca della persona con cui condividere la quotidianità. Perché succede lo chiediamo allo psicologo e counselor hypnotherapist Vincenzo D’Amato (nella foto), il quale indica come probabile origine la mancanza di autostima «ma anche tanti atri fattori potrebbero influire – continua l’esperto – Uno è appunto la poca fiducia in se stessi, per cui si avverte il bisogno di ottenere conferme da una persona accanto».  La relazione però potrebbe pure non bastare, in quanto un soggetto privo di autostima rischia di cadere nella trappola del voler sempre di più. Semmai la storia sentimentale procede a gonfie vele, tuttavia accusando momenti di sofferenza si richiedono al partner maggiori attenzioni, innescando così meccanismi di litigi continui, quando poi di base non persiste alcun problema. E’ solo un modo per creare tensioni inutili nella coppia, anzi spesso la problematica porta a nutrire gelosie assurde e purtroppo, a volte, ne sfociano delle violenze. Proviamo a capire cosa succede, invece, se chi necessita perennemente di una relazione amorosa, viene rifiutato da qualcuno: qual è la reazione? Sicuramente l’autostima peggiora, conferma il dottore. C’è da considerare inoltre una presumibile paura di restar da soli, quindi trita e ritrita si converge in unico punto: assenza di fiducia nel proprio “Io”, infatti non accadrebbe se fossimo in presenza di personalità forti, indipendenti. Al contrario, di fronte alla debolezza caratteriale e di dipendenza da relazione se questa dovesse mancare la si cerca a tutti i costi, diventando un’autentica ossessione, di conseguenza patologia.  Non è detto comunque che sono solo i soggetti deboli ad esserne vittime, alla radice la motivazione potrebbe trovare riscontro addirittura in traumi vissuti oppure un altro movente insorgerebbe nella fase dell’attaccamento col genitore perché, per motivi vari, o la madre o il padre non sono stati pienamente presenti. Molteplici dunque le fonti nascoste dietro a tali comportamenti, assunti principalmente da categorie costrette a fronteggiare la sopravvivenza, poiché gli adulti, lavorando costantemente, s’allontanano con frequenza dai piccoli, i quali subiscono la sindrome dell’abbandono, a questo punto si formerebbero caratteri fragili, desiderosi di aggrapparsi agli altri. Un’altra reazione, come anticipato, potrebbe generare profili di violenza, avvertendo una sorta di antipatia verso il mondo intero. Si finisce nel tunnel della negatività, dal quale anche grazie all’ipnosi se ne può venir fuori e per la completa risoluzione la tecnica più indicata è quella della regressione. Nel prossimo articolo con il dottor D’Amato scopriremo le dinamiche dell’autoipnosi. Chiunque voglia chiedere consigli al dottore può inviare un messaggio al seguente numero 347 3843638 e provvederemo a farglielo recapitare.