“Il primo evidente segno di cedimento del patto fiduciario tra i dirigenti Pd e la propria base sta tutto nelle notizie che arrivano in queste ore dalla Puglia. La possibile e, a questo punto, imminente chiusura dell’Ilva di Taranto rappresenta la resa della politica post-comunista fondata sulla retorica della difesa dei lavoratori ed insieme una macchia sul curriculum dell’attuale classe dirigente democratica, che ora farà più fatica a spiegare ai suoi elettori perché è al governo del Paese con una forza politica, il M5S, che insegue i sondaggi e condanna il Sud alla povertà”. Lo dichiara Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.
“La schizofrenia dei governi Conte sull’Ilva è lo specchio di una sinistra che cannibalizza il proprio elettorato, la propria gente, pur di vivere una stagione di potere”, aggiunge il vicepresidente dell’assemblea campana.
“L’idea di far fronte unico al Sud, di promuovere una macro regione per parlare tutti la stessa lingua e cancellare sovrastrutture e rendite di posizione, acquista a questo punto una valenza strategica. Siamo di fronte ad un attacco ai danni del Mezzogiorno, portato avanti o per incuria e sciatteria o per ragioni di calcolo dai peggiori governanti mai insediatisi alla guida del Paese”, conclude Russo.